Oggi va di moda dire «Ho un crossover». Suv sembra diventata quasi una parolaccia, un'espressione da cancellare perché «politicamente scorretta». Sembra un ritorno al passato, al tempo in cui (complice l'omonima famigerata tassa) si evitava accuratamente di pronunciare la parola fuoristrada. Tutte le case hanno il loro crossover (o presunto tale), perché il concetto è più soft, non spaventa, non fa pensare a dimensioni ingombranti (alle quali tra l'altro molti Suv hanno rinunciato, venendo ridimensionati in versioni compatte) e soprattutto non richiama immagini di parcheggi selvaggi sui marciapiedi.
Anche se, diciamolo onestamente, per molti aspetti la sostanza non cambia, la specie si è evoluta, nelle forme e nelle misure. Perché compatto non solo è bello, ma anche funzionale al contenimento dei consumi e delle emissioni, a una superiore agilità nel traffico soprattutto nelle grandi città e nei rispettivi hinterland. Questo è l'altro aspetto dell'evoluzione degli ex-Suv: la tendenza a urbanizzarsi. Non a caso la Koleos Renault, che di questa tipologia è un valido esempio, in poco più di tre mesi ha raccolto 3mila ordini, prevalentemente nelle grandi città.
Anche la Audi Q5, che per dimensioni (è lunga 4,63 m), look da coupé e prezzo è un po' meno crossover, ha totalizzato 1.600 ordini in poco più di un mese in prevendita, ancor prima che iniziasse la commercializzazione ufficiale, al via proprio in questi giorni. E si comincia a incontrare e riconoscere un'altra compatta, la Ford Kuga, che da maggio è stata venduta in 5mila unità, con altre mille già inserite nel portafoglio clienti e da consegnare a breve.
Allora ben vengano i crossover che piacciono alle mamme perché danno sicurezza, ai papà perché fanno la loro figura e hanno il tocco di personalità che distingue, ai giovani. È un'etichetta che si adatta a vetture che, malgrado la crisi, stanno vendendo bene: la Volkswagen Tiguan, la Qashqai Nissan (nelle due versioni normale e "+2" a sette posti), la nuova Kia Sportage (in crescita da quando è disponibile anche la versione ecosuv bi-fuel a benzina/Gpl). È da notare come proprio tra Suv e crossover in generale, e tra i compatti in particolare, aumentino le versioni "verdi" a doppia alimentazione benzina/Gpl o benzina/metano, come Subaru Forester e Chevrolet Captiva.
Ma se la soglia dei compatti è intorno ai 4,5 metri di lunghezza, l'urbanizzazione "viaggia" verso un'ulteriore riduzione delle misure: si profilano i supercompatti sotto i quattro metri. Lo testimonia il successo del piccolo Daihatsu Terios (4,05 metri) che da giugno a settembre ha venduto oltre 6mila vetture (con una quota interessante di bi-fuel molto vicina al 25%). Ed è lungo solo 3,90 metri l'Urban Cruiser Toyota, presentato all'ultimo Salone di Parigi, la cui vocazione "cittadina" è evidenziata dal nome stesso: dovrebbe debuttare nei primi mesi del 2009. Sulla strada degli "under quattro metri" si annunciano anche la Opel Corsa crossover che, resa più muscolosa e con l'aggiunta della trazione 4x4 permanente, si prepara a scendere in campo. Lo stesso vale per la Seat Tribù che potrebbe debuttare prima della fine del prossimo anno. Ma in casa Volkswagen si lavora anche sulla Polo Cross che diventerà 4x4, guadagnando grinta con un bel restyling. Senza dimenticare altre proposte in via di sviluppo o quasi pronte, come la Mini Crossman, la Mitsubishi Cx (che avrà una gemella nella Peugeot 3008), la Land Rover Lrx. Intanto Audi, mentre lavora alla ormai imminente Q3, ragiona su una piccola Q1. Perché il futuro sarà sempre più compatto.
